– In che senso sarebbe una dittatura? – Il presidente pronunciò la frase stupito: era attonito. Sollevare una questione del genere in una repubblica democratica! E’ vero, il mandato era stato esteso di alcuni secoli per via della pandemia, ma anche la speranza di vita era aumentata!
– Ricordo che prima della pandemia si sono svolte delle elezioni regolamentari. I vostri avi hanno eletto i loro rappresentati ed eccoci qui. Noi siamo i pro pro nipoti di quei rappresentati democraticamente eletti. – disse il presidente mettendo a tacere le malelingue.
Tutti nella sala annuirono. C’erano Di Maio VI con Salvini V, Conte XI, Berlusconi III e Draghi II. – Non è una dittatura. – spiegarono al popolo, è una democrazia.
Speranza IX spiegò che il popolo era libero di avere comportamenti corretti e di rispettare le leggi.
Conte XI disse che chiunque era libero di starsene a casa e di amare l’Italia.
Salvini V disse che si era liberi di essere ignoranti e che, finché non si fosse toccato sto diritto, non si sarebbe potuto parlare di dittatura.
– È un governo tecnico! – Spiegò Draghi II. Come mio padre prima di me, ora anche io servo l’Italia. Un’Italia tecnica è possibile!
Tutte le diverse correnti del parlamento erano concordi con il presidente. L’intera ala del Movimento 5 mascherine (dalla famosa legge del 2079, anno in cui era diventato obbligatorio indossare almeno cinque mascherine) fece la hola quando Konte XI sorrise loro. Così fecero anche le bimbe della famiglia Conte che seguivano la trasmissione da casa.
Il Partito dei lock Down, chiamato così per la sensibilità alle questioni sociali che i suoi membri avevano dimostrato, disse che non c’erano state derive autoritarie ma un’equa rotazione delle competenze tra i pro pro pro nipoti di persone democraticamente elette sulla base del già ben collaudato sistema del do ut des.
Forzata Italia disse che era paradossale parlare di dittatura, visto che il comunismo era stato sradicato da un liberismo attento ai diritti umani dei migliori in senso imprenditoriale.
La Lega era invece il partito che, nel 2130, aveva introdotto una legge (Legge Lega) che impediva di allontanarsi più di una lega (circa 4,82803 km) da casa propria. Salvini V si era fatto aiutare da un team di tecnici per dimostrare scientificamente che, anche se ci si poteva muovere di soli 4,82803 km, in realtà il raggio era di 9,65606 km.
Il presidente pensò all’Italia di un tempo, quella che non aveva mai visto. I suoi avi l’avevano salvata dalla pandemia. E tutti a lamentarsi, come al solito. E per cosa, forse per il green pass?
Le scuole erano sempre rimaste aperte grazie al green pass e al governo tecnico. Si poteva tranquillamente andare a scuola, a patto di rispettare la Legge Lega e indossare cinque mascherine e di aver fatto due settimane di quarantena tra una presenza e l’altra.
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