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la fila infinita

La fila infinita del vaccino: neorazzismo e neocolonialismo

Posted on 30 Agosto 2021 by Alessandro Oppo

I bianchi, anche quando non lo pensano, sono convinti di essere i migliori. Diciamolo, senza vergogna, noi bianchi siamo i più forti, i più colti, i più intelligenti. Ah, non si può dire? Ma a parlare sono i dati: eccoli qui. Siamo noi che abbiamo scoperto l’America, siamo noi che abbiamo avuto ben tre rivoluzioni industriali nell’arco di tre secoli, siamo noi che abbiamo avuto imperi su cui non tramontava mai il sole. Imperi che sì, magari sfruttavano gli africani, gli indiani, e tutte quelle persone un po’ più scure di noi (e quindi anche un poco inferiori), ma che erano grandi imperi comandati da grandi imperatori che hanno fatto grandi cose.

La bomba atomica è stata inventata dai bianchi, l’aereo è stato inventato dai bianchi, il vaccino è stato inventato dai bianchi. Certo, l’atomica è stata provata – a guerra già vinta – su Hiroshima e Nagasaki, certo con qualche piccola e inevitabile perdita di vite umane (vite comunque più gialle che bianche), ma ciò ha segnato un grande passo avanti per l’uomo bianco, che ha così potuto tenersi in scacco per i successivi quarant’anni, minacciando quotidianamente l’esistenza del mondo. Gli aerei si sono rivelati invece molto utili per ciò che concerneva la ricognizione del territorio e per la calibrazione dell’artiglieria durante la prima guerra mondiale e per i bombardamenti durante la seconda. Gli abitanti di Coventry e di altre fortunate città si sono sottoposti con piacere al fuoco aereo, compiacenti di poter, con la loro morte, essere portatrici di progresso per l’intera razza umana, in particolare per quella bianca, di cui peraltro facevano parte. L’uomo bianco ha espresso la propria superiorità in tanti modi, attraverso il nazismo ad esempio, mostrando come il processo industriale sia efficiente anche per la distruzione massiccia di persone indifese: un vero pioniere insomma.

Bianco pulito: la nostra pelle ha bisogno di tanti prodotti per tenerla linda, morbida, soffice, e gli animali sono fieri di fare da cavie, così come lo sono i paesi poveri, i quali hanno accettato entusiasti l’incredibile opportunità di provare i nostri vaccini. I bianchi sono infatti molto altruisti e sarebbe scorretto dire che le popolazioni più scure di noi siano state le nostre cavie. Piuttosto esse, essendo simili ai topi e alle scimmie, hanno contribuito affinché le prime fasi della sperimentazione non causassero danni all’uomo bianco. Questa lodevole generosità si è però interrotta nel momento in cui è partita la massiccia campagna vaccinale, la quale ha visto un dispiegarsi di forze propagandistiche senza precedenti, affinché nessuno fosse lasciato indietro (nel mondo occidentale).

Se, durante la fase di sviluppo del vaccino, nell’opinione pubblica era diffusa l’idea che esso sarebbe stato essenziale per gli anziani e i più fragili, ecco che a prodotto finito la priorità è divenuta la vaccinazione dell’intera popolazione bianca. Gli stati occidentali hanno giustamente deciso che la somministrazione a fasce giovani della popolazione di razza bianca fosse ben preferibile ad una distribuzione globale per fasce di rischio. Prendendo due piccioni con una fava si è deciso di favorire un sano consumismo (con effetti ancora da definire) nelle popolazioni occidentali, e di coniugare il tutto con un positivo calo demografico nelle aree più povere del mondo.

C’è poi chi sostiene, e questo solamente perché ha studiato su dei libri di storia, che forse la grande e indiscussa superiorità di noi bianchi sia data da quella innocente abitudine alla prevaricazione a cui ogni tanto ci lasciamo andare. Ovviamente sono infondate le ipotesi per cui sia stato il colonialismo e l’imperialismo occidentale ad aver favorito una accelerazione delle nostre economie. Gli strascichi di quei periodi sono sì visibili, ma sostenere che siano state le devastazioni dell’America precolombiana e lo schiavismo degli africani, o il colonialismo orientale, a permettere a noi bianchi di essere la razza superiore, è pura fantasia.

La verità è che siamo i migliori e in quanto tali è giusto che il vaccino vada a noi, così come prima del Covid le cose migliori andavano a noi. Ognuno ha quel che si merita e ognuno è l’artefice del proprio destino: il colonialismo è finito e chiunque può inseguire il grande sogno occidentale: viva la meritocrazia! E per coloro che s’appellassero a termini come neocolonialismo o simili, è giusto che si ricordino che tali concetti sono stati coniati da uomini bianchi e che, senza volerlo, hanno appena confermato la superiorità, peraltro indiscussa, della nostra civiltà.

E non si dica, per citar delle parole dragoniane, che la priorità debba essere la vaccinazione degli anziani, e che bisogna smettere di vaccinare i giovani:

“Ma con che coscienza uno salta la lista e si fa vaccinare?”

Perché si rischierebbe di decontestualizzare, ed è ben chiaro, e i dati ce lo confermano, che la lista non è in base all’età, come qualcuno potrebbe ingenuamente pensare, ma in base al colore della pelle: dal più chiaro al più scuro.

 

coronavirus data explorer
Dati al 24/10/21. I paesi africani non sono nemmeno nella lista…

 

Specifico, per concludere prima d’essere assediato di insulti, che il post è volutamente ironico.

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