Skip to content
logo9minuti120x48
Menu
  • Home
  • Tutorial
    • Zaini
    • Stampa 3d
    • ebook
    • Informatica
  • Scritti
    • Racconti
    • Articoli
    • Temi
    • Storia
  • Video
  • Progetti
    • Progetto Carcere
    • Progetto Istruzione
    • Progetto Acque pulite
    • Progetto Tecnologia
    • Progetto Casa
    • Progetto Democrazia
    • Progetto Immigrazione
    • Storia
    • Progetto Storia
  • Chi siamo
    • LinkTree
  • Privacy Policy
    • Cookie Policy (EU)
  • Blog
  • Donazioni
Menu
image

C’È LA GUERRA, C’È LA GUERRA!

Posted on 30 Marzo 202231 Marzo 2022 by Alessandro Oppo

C’È LA GUERRA, C’È LA GUERRA!

Si riempiono le pagine dei giornali e ognuno ha la propria da dire. C’è chi sa gli sviluppi futuri e descrive l’avanzata delle truppe metro per metro. C’è chi si incazza con Putin e chi con Biden, chi santifica l’uno e demonizza l’altro. Ma la guerra, se dovesse esserci, l’abbiamo voluta tutti. Non si producono armi con l’intento di non utilizzarle, e la promessa di adoperarle solamente per la difesa è una bugia credibile solamente da un bambino. Le guerre del passato, anche quelle che sappiamo bene essere state guerre di conquista, sono quasi sempre state presentate come guerre di difesa, o d’aiuto nei confronti di poveri alleati bistrattati dal nemico.

L’opinione pubblica si forma sui giornali e su questi v’è scritto in piccolo, da quando sono stati inventati, che più si è ricchi e più si ha ragione, e in grande v’è scritto che se c’è una guerra si ha – noialtri – cento volte più ragione. La guerra, se ci sarà, ha come mandatari chi non ce ne ha parlato mai male, e che in qualche modo ci ha mostrato il lato più avventuroso e divertente: film, videogiochi, romanzi. Lì la guerra la vorremmo fare tutti, e torna ad acquisire quella dimensione rigeneratrice che aveva precedentemente alla prima guerra mondiale.

E se ci sarà la guerra è colpa anche dei professori, di storia dico, che tanto si sono soffermati sulle date e sugli anni, sui nomi dei generali e i campi di battaglia, e che poi, infine, hanno scambiato un sei con mezza paginetta imparata a memoria. Eppure, se avessero voluto raccontare la storia, le guerre e le ingiustizie, forse era più congeniale il presente: la gerarchia scolastica, formata sulle stesse orme di quella militare; la presenza di un solo maestro nell’aula e una moltitudine di esserini inermi, i quali debbono ubbidire e soffrire; la società profondamente incoerente in cui viviamo: se sulla Carta tutti siamo uguali, cos’ha da dirci la realtà, se non che è tutto un profondo inganno?

E poi c’è chi minimizza, chi dice che la guerra non si può più fare, che le armi sono ormai troppo potenti e che può esserci al limite una scaramuccia. Sul manuale di storia contemporanea v’è però scritto che anche nel secolo scorso gli storici militari pensavano ciò, ma, – e anche questo è scritto lì – si era sottovalutata la stupidità umana. Quest’ultima non andrebbe mai sottovalutata perché è devastante e porta, ahimè ciclicamente, morte e distruzione.

La stupidità umana è anche quella cosa che porta a cercare di combattere ciò che odiamo con gli stessi mezzi dell’avversario, trasformandoci in esso e dandoci l’illusione di essere sempre dalla parte del giusto. E così talvolta anche gli antimilitaristi vogliono combattere e lottare, e lo fanno militando in un partito e guai a disertare la manifestazione. La nostra società è ricca di incoerenze e la figura del disertore ne è un esempio: non condannavamo la guerra? E se sì, la figura del disertore avrebbe dovuto essere in ogni piazza, a testimonianza che, anche quando vengono a prenderti a casa per trascinarti al fronte, vi è sempre una scelta, e, chi non dice di no, dice di sì.

Nel nostro presente si lasciano le corone sugli altari della patria, si bruciano incensi ai caduti, senza che si chieda loro cosa ne pensino di tutto ciò. Sfruttati, sradicati alla vita, uccisi da stranieri loro pari, non hanno nemmeno avuto la soddisfazione d’essere stati gli ultimi caduti del mondo, di essere i fautori della pax eterna.

Per chi volesse scrivere la storia ora, e dir ciò che accade e cosa no, purtroppo non v’è altro da fare che attendere, perché poco si sa e quel poco è, con buone probabilità, sbagliato. La propaganda vi è sempre in tempo di guerra, da un lato come dall’altro, e bisognerà aspettare che la bufera si diradi per constatare i danni fatti. Certo è, e non serve aspettare la desecretazione dei documenti, che in ogni guerra a guadagnare è chi è ricco e la guerra non la fa, e a perdere è sempre il popolo che da essa viene decimato.

Mi ha detto un tipo che il popolino dovrebbe chiedersi se ha senso, ogni volta, uccidere e farsi uccidere per conto di chi indossa camicie e scarpe lucide, per poi tornare, in tempo di pace, a stirarle con le membra mutilate e a lustrarle con la lingua. Il popolino dovrebbe chiedersi se non sia il caso, una volta imbracciato il fucile, di voltare le spalle al fronte e con calma, molta calma, mirare a quel gran pennacchio rosso, sotto le cui piume svolazzanti v’è il viso barbuto di un ufficiale di carriera, e, infine, premere il grilletto.

O meglio ancora sarebbe il deporre le armi, e rifiutarle sempre, perché anche se per portare la pace, esse sono la guerra. E non importano i colori e nemmeno le ideologie, violenza chiama violenza e con essa finisce l’umanità.

A chi si indignasse, e gridasse che costui è un vigliacco, un disertore o un anarchico, si risponde con facilità: poiché senza la gerarchia non si può fare la guerra, e con la gerarchia essa è una costante, il popolino ne guadagnerebbe ad aver più vigliacchi, disertori o anarchici perché son gli ingredienti per vivere in pace.

Dammi un 5 virtuale, clicca like e condividi.

  • Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) LinkedIn
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra) Facebook
  • Fai clic per condividere su X (Si apre in una nuova finestra) X
  • Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra) Reddit
  • Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra) WhatsApp
  • Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra) Telegram
  • Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra) E-mail

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Related

Cosa ne pensi? Fammelo sapere con un messaggioAnnulla risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Scoprici sui social

  • YouTube
  • Telegram
  • Facebook
  • RSS Feed

    Ultimi post

    • Dave dei Vallanzaska: AI, Milano e venti di guerra – Riflessioni su 30 anni di cambiamenti
    • Libri e Social: Intervista a Sam di Rivista Matrioska | Come Creare un Progetto Culturale Online
    • Solo l’occidente conosce la Storia? Dialogo col Professor Adolfo Scotto Di Luzio
    • Ponti sospesi: cosa abbiamo sbagliato? cosa si potrebbe fare?
    • Siamo quel che facciamo? – racconto breve
    • Il limite è sempre la mente – Racconto breve
    • L’ultimo giorno del carcere – Racconto breve

    Newsletter

    • YouTube
    • Facebook
    • Telegram
    • Dave dei Vallanzaska: AI, Milano e venti di guerra – Riflessioni su 30 anni di cambiamenti
      di Alessandro Oppo
    • Libri e Social: Intervista a Sam di Rivista Matrioska | Come Creare un Progetto Culturale Online
      di Alessandro Oppo
    • Solo l’occidente conosce la Storia? Dialogo col Professor Adolfo Scotto Di Luzio
      di Alessandro Oppo
    • Ponti sospesi: cosa abbiamo sbagliato? cosa si potrebbe fare?
      di Alessandro Oppo
    • Siamo quel che facciamo? – racconto breve
      di Alessandro Oppo

    ©2025 9minuti | Design: Newspaperly WordPress Theme
    Manage Cookie Consent
    Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi.
    Cookie funzionali Sempre attivo
    The technical storage or access is strictly necessary for the legitimate purpose of enabling the use of a specific service explicitly requested by the subscriber or user, or for the sole purpose of carrying out the transmission of a communication over an electronic communications network.
    Preferences
    The technical storage or access is necessary for the legitimate purpose of storing preferences that are not requested by the subscriber or user.
    Statistics
    The technical storage or access that is used exclusively for statistical purposes. The technical storage or access that is used exclusively for anonymous statistical purposes. Without a subpoena, voluntary compliance on the part of your Internet Service Provider, or additional records from a third party, information stored or retrieved for this purpose alone cannot usually be used to identify you.
    Marketing
    The technical storage or access is required to create user profiles to send advertising, or to track the user on a website or across several websites for similar marketing purposes.
    Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
    Visualizza preference
    {title} {title} {title}
    %d