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L’importanza dello sport – Esempio di tema

Ho già scritto diversi temi su argomenti scolastici e questo sull’importanza dello sport si va ad aggiungere alla collezione.

Come ho più volte ricordato, scrivere un tema dovrebbe essere un divertimento. Uno scrive per parlare di qualcosa che ha a cuore, per raccontare la propria visione e per confrontarla con quella delle altre persone.

Non copiare il tema che ho scritto. Se il tuo professore ti ha detto di svolgere un testo argomentativo dal titolo ‘sport’ o ‘l’importanza dello sport’, il mio consiglio è di vedere questo video e provare a scrivere il tema con la tua testa.

Se proprio non ti viene nessuna idea allora leggi il tema da me scritto, ma non copiarlo. Cerca di capire che un tema sono delle idee scritte su carta, e che l’importante non è consegnare il tema (e prendere la sufficienza), ma avere delle idee e riuscire ad esprimerle attraverso la scrittura.

In questo breve video ti do alcuni consigli sul come affrontare al meglio il tema in classe (o la prima prova di maturità).

 

L’importanza dello sport – Esempio di tema

Nel corso del tempo l’essere umano ha cambiato più volte il modo di vivere, ma, tutto sommato, è nell’ultimo secolo che le abitudini di vita sono drasticamente cambiate. Se tornassimo indietro di due secoli, e cercassimo di convincere un contadino che fare sport è importante, non ci sarebbe da sorprendersi se il contadino replicasse: “Anche riposarsi è importante”. Al giorno d’oggi noi siamo ben più riposati di un tempo: gran parte dei lavori non richiedono di utilizzare la forza fisica perché le macchine ci aiutano; per fare pochi chilometri utilizziamo altre macchine. Eppure, nel mezzo di questo gran progresso tecnologico, il nostro corpo non è mutato affatto. Continuiamo ad avere due gambe e due braccia: esse sono composte da muscoli, i quali necessitano di essere mossi quotidianamente. È proprio per questo motivo che al giorno d’oggi, parlare di importanza dello sport, è ben più facile che nel passato.

Lo sport, se fatto in squadra, aiuta a coordinarsi, a collaborare. Eppure, allo stesso tempo, aiuta a sviluppare un senso di competizione, il quale spesso sfocia nella frustrazione. Non tutti giocano per divertirsi, alcuni infatti vedono soddisfazione solo nella vincita. Quando parliamo di ‘importanza dello sport’ sarebbe opportuno capire se per noi è importante perché forma individui sani e propensi alla collaborazione, o se invece consideriamo la competizione, e il desiderio di sconfiggere l’avversario, il ‘nemico’, come qualcosa di positivo.

Un’altra cosa su cui sarebbe bene riflettere è sul significato della parola sport. Spesso viene visto come un sinonimo di ‘allenamento’. Così, per definire una persona che frequenta molto una palestra, diremmo: “E’ uno sportivo.”, perdendo però quel legame, e quei valori, precedentemente affrontati. Lo sport diverrebbe in questo caso un pedalare sulla cyclette, un sollevare manubri, un ‘fare jogging’ sul tapis roulant. C’è chi può chiamare sport tutto questo, io preferisco chiamarlo uno spreco di energia.

Qual è il senso di aver alleviato la fatica fisica nella vita degli esseri umani se poi il mio corpo richiede che quella fatica fisica venga compiuta comunque? Qual è il senso di non tagliare un albero con le nostre mani (e una sega), se poi dobbiamo estrarre il petrolio, con questo alimentare una motosega che ci semplifichi il lavoro e, qui sta l’inganno, anche una centrale elettrica a combustibili fossili? Sarà questa energia elettrica a far andare la cyclette e il tapis roulant che ci permetteranno di ‘fare sport’. Per avere quel petrolio dobbiamo però far guerre (in cui mettiamo in pratica i bei insegnamenti dello spirito agonistico) e opprimere interi popoli.

Fare sport è importante perché ogni nostra azione è importante. E’ invece più arduo capire se ciò porterà beneficio a noi e a chi ci sta accanto.

Un gatto mai si sognerebbe di fare sport. Un gatto si affila le unghie, si arrampica sugli alberi, lotta per gioco: si prepara alla caccia, ma lo sport, così come lo intendiamo noi, non lo farà mai.

Credo che a volte dovremmo imparare dagli animali e non fare mai sport. Se riuscissimo, come esseri umani, a star più all’aria aperta, a star meno seduti, a correre per gioco e ad inseguire le foglie portate via dal vento, allora nessuno direbbe che facciamo sport. Non ci sarebbe bisogno dello sport, perché sarebbe il normale modo di vivere, un modo sano, in cui il corpo si muove. Un corpo che, paradossalmente, al momento teniamo sempre fermo. E’ fermo quando prendiamo il bus, è fermo sulle seggiole di scuola, è fermo davanti alla TV, è fermo mentre scrivo.

La nostra civiltà, che non esisterà per sempre, lascerà spazio ad un’altra. Spero che, per loro, lo sport non sia più così importante. Mi auguro che capiscano che il collaborare, e lo spirito di squadra, non vadano relegati solamente alla partita di calcio. Spero che la competizione non vi sia più: vince chi si diverte di più, vince chi sorride e fa sorridere gli altri. Sono speranzoso che si troverà un equilibrio tra le fatiche della vita quotidiana e la sanità del nostro corpo.

Non siamo mente e corpo, ma una fusione indistinguibile delle due. Fare sport è importante per il nostro fisico, per farlo stare meglio, per farlo sopravvivere dopo che, per interminabili ore, lo abbiamo maltrattato. Fare sport è importante, nella nostra società, perché se non lo facessimo non saremmo più capaci di camminare, saremmo deboli e persino la gravità diverrebbe un qualcosa di estremamente difficile da contrastare. Forse, fare sport, uno sport evirato di quelle ambiguità già discusse, è uno dei modi che gli umani usano per sentirsi ancora vivi. In quale altra occasione ancora ci si rincorre, si cade, si sente l’odore della terra e v’è il contatto tra i corpi delle persone?

Solo con lo sport, ed è per questo che lo consideriamo come un qualcosa di importante.

Conclusioni

Scrivi nei commenti se hai bisogno di aiuto.

Alessandro Oppo

Alessandro è un milanese che vorrebbe scappare da Milano, è appassionato di informatica ma vorrebbe vivere senza telefono, è un artigiano eppure vorrebbe robotizzare tutto, impara una cosa e già vorrebbe studiare dell’altro. Autodidatta da sempre, gli piace sbattere la testa finché tutto non funziona come vuole lui, spesso ci riesce anche! Visita il suo blog personale alexoppo.com Il motto che si ripete dentro la testa è: “Se ci sono riusciti gli altri ci posso riuscire anche io”.

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